lunedì 11 aprile 2016

FROSINONE: NUOVO RIMPASTO DI GIUNTA. IACOVISSI (PSI): “IL SINDACO HA INIZIATO A LEGGERE IL LIBRO SULLE PARI OPPORTUNITA’” - NOVEMBRE 2014




«Il Sindaco ha iniziato a sfogliare il libro, ma non basta».
Si affida al sarcasmo il segretario cittadino PSI, Vincenzo Iacovissi, per commentare l’ingresso nella Giunta del capoluogo di una donna, Ombretta Ceccarelli, che pone fine alla situazione “monogenere” che aveva caratterizzato il governo cittadino sino a qualche giorno fa, e sulla quale si era incentrata la denuncia dei Socialisti di Frosinone.

«Come si ricorderà – sottolinea Iacovissi – lo scorso 25 ottobre abbiamo ospitato la dott.ssa Francesca Ragno, autrice di un volume sul rispetto delle pari opportunità negli enti locali, per evidenziare quanto il capoluogo fosse indietro nei confronti di altre città circa il coinvolgimento delle donne nei livelli istituzionali. Pochi giorni dopo, durante l’ultimo Consiglio comunale, il nostro capogruppo, Massimo Calicchia, ha consegnato una copia autografata del volume al Sindaco. Dobbiamo, quindi, constatare che qualche pagina sia stata sfogliata, anche se, pur apprezzando la nomina della professoressa Ceccarelli, a cui rivolgiamo auguri di buon lavoro, non possiamo non sottolineare come non basti una donna ad assicurare il rispetto delle pari opportunità, sulla base di quanto legislazione e giurisprudenza dicono, peraltro, in modo chiaro».

«A tal proposito – continua il segretario – è appena il caso di ribadire quanto prescriva l’art. 1, comma 137, della Legge 7 aprile 2014, n. 56: “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento”. Alla luce di ciò, risulta difficile configurare la compatibilità di una Giunta composta da una sola donna con il rispetto del principio che la norma stessa persegue».

«Tuttavia – conclude Iacovissi – è già un buon inizio, che accogliamo con soddisfazione. Ci auguriamo, ora, che il libro venga letto per intero, così da completare l’opera. Sempre che l’ennesima crisi di maggioranza, magari in seconda convocazione, non rimetta tutto in discussione».

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