(articolo
scritto per l’associazione Aspettare Stanca)
La composizione delle liste per le prossime elezioni
di autunno per la provincia autonoma di Bolzano fa tremare il principale
partito altoatesino, il SudtirolVolksPartei. Succede che con la nuova
legge elettorale approvata lo scorso gennaio si stabilisce che in ogni lista
nessuno dei due generi potrà essere rappresentato in misura superiore ai due
terzi dei candidati.
Nel caso in
cui una lista comprenda uno dei due generi in una misura superiore ai 2/3,
verranno cancellati dalla lista i nominativi dei candidati appartenenti al
genere sovra rappresentato, a partire dall’ultimo candidato di detto
genere.
Succede
altrettanto a sorpresa che nelle primarie dello scorso 21 aprile i risultati
siano tutt’altro che rosa e solo quattro donne riescono a conquistare un posto
fisso in lista. Ma su 35 candidati di cui si deve comporre la lista, un terzo
corrisponde a 12 donne e quindi il partito si trova ora costretto a nominare
tra le candidature assegnate alla segreteria di partito 8 candidati in rosa,
con il rischio di escludere dei big eccellenti, ovviamente tutti uomini.
Come
funziona la selezione delle candidature nel SVP? Sui 35 candidati, 23 vengono
scelte dai cosiddetti “Bezirke”, ovvero le circoscrizioni, ovvero ripartizioni
territoriali del partito. Le restanti sono candidature blindate: primo posto in
lista per il vincitore delle primarie, secondo posto al segretario e il terzo
posto il candidato della minoranza linguistica ladina.
Poi per
statuto di partito ci sono due candidature assegnate ai giovani. Inoltre il
Segretario ha in mano la possibilità di scegliere 8 suoi candidati, che
solitamente sono riservati ai big o ai dirigenti di partito che sono sconfitti
dalla prova popolare delle primarie e servono di fatto a mantenere saldo il
bilancino tra le correnti di partito.
Ma visto che
attualmente le donne che hanno una candidatura sicura determinata dal risultato
elettorale delle primarie svolte in 4 circoscrizioni, per arrivare alla quota
di 12 candidati il segretario dovrebbe lasciare n panchina molti suoi colleghi
uomini e puntare su tutte candidature femminile.
Nelle altre
circoscrizioni in cui non si è deciso di svolgere le primarie le liste proposte
che dovranno poi essere votate dalla direzione del partito presentano
pochissime donne. Il SVP che è il partito che ha voluto e approvato la nuova
legge elettorale della provincia autonoma di Bolzano adesso di trova di fatto a
fare i conti, con un suo stesso provvedimento che mette in subbuglio le stanze
di partito che di fatto per ammissione dei stessi dirigenti non ha saputo
considerare una diversa soluzione di selezione delle candidature per garantire
al tempo stesso la presenza femminile e gli equilibri di partito.
Francesca Ragno
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