Nelle elezioni amministrative dello
scorso anno la Sardegna ha rappresentato uno dei territori italiani dove
faceva capolino la novità politica e i tanto decantati volti nuovi. Cagliari,
la città simbolo di questa ventata di freschezza, ha visto l’elezione del
giovane sindaco Massimo Zedda che ha dato subito un segnale di discontinuità
nominando una giunta tra le più rose d’Italia dove le donne sono superiori agli
uomini, ben 6 su dieci assessori.
E quest’anno
come sono andate le elezioni nella bella terra sarda specie per quanto riguarda
il riequilibrio di genere? I Comuni maggiori al voto, con più di 15mila
abitanti, sono stati solamente tre: il comune di Lanusei nella provincia
dell’Ogliastra, il comune di Oristano capoluogo dell’omonima provincia e il comune
di Selargius in provincia di Cagliari.
Questi tre
comuni non spiccano di certo nel contribuire a parità di genere: i comuni di
Lanusei e Selargius vedono una sola donna in giunta rispettivamente su 4 e 6
componenti degli organi di governo. Oristano non va meglio ne ha solamente due
di donne su una giunta composta da 6 assessori.
Le cose non
vanno meglio nei piccoli comuni: non possiamo non segnalare il caso dei tre
comuni con giunte tutte totalmente al maschile Badesi, Calangianus, Loiri
Porto San Paolo tutte in provincia di Olbia-Tempio. Insomma l’esempio di
Cagliari non è stato seguito dagli altri comuni sardi e le donne ancora
stentano a farsi strada nelle piccole amministrazioni sarde, tanto anche nei
comuni dove sono state elette sindache donna le loro giunte poi si sono
colorate totalmente di azzurro come per esempio a Bono e Florinas in provincia
di Sassari. Tra il mare e le spiagge ancora le donne sarde impegnate in
politica devono trovare il loro posto al sole, ma l’esempio del capoluogo di Regione
fa bene sperare anche dopo che lo scorso anno la giunta regionale del
presidente Ugo Cappellacci era stata annullata per l’assenza totale di donne
nella compagine governativa. Insomma là dove non vi è la lungimiranza degli
amministratori a coinvolgere entrambi i generi nella gestione del bene comune
ci pensano i giudici a far rispettare anche quelli che sono i principi della
nostra Costituzione.
Francesca Ragno
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