venerdì 8 aprile 2016

Il riequilibrio di genere: da Oscar Wilde alla democrazia paritaria (gennaio 2014)



La crescente influenza delle donne è l’unica cosa rassicurante nella nostra vita politica”, è una delle citazioni di Oscar Wilde che meglio può rappresentare la percezione che si ha della presenza delle donne nell’agone politico. Le donne sono spesso associate a un elemento innovatore della politica ed è questa una percezione che si tramanda da sempre nell’opinione pubblica e anche il comune sentire in Italia è il medesimo. Dal 1946 da quando le donne in Italia erano entrate in punta di piedi nella scena politica nazionale con la tanto agognata concessione del diritto di voto fino agli anni Novanta si era compiuto un lungo percorso di emancipazione sociale, rompendo vecchi schemi ideologici. Tutti questi progressi sociali dall’uguaglianza sul lavoro, nella vita famigliare e nelle professioni dovevano trovare ancora un loro corrispondente nella rappresentanza politica, per cui l’Italia era ed è da sempre il fanalino di coda in Europa e anche a livello mondiale non brilla.

Così è agli inizi degli anni Novanta, quando crolla il sistema partitico, che entra nell’agenda politica il tema del riequilibrio della rappresentanza di genere dapprima nelle assemblee elettive e poi nei decenni successivi anche negli organi esecutivi. Una democrazia è compiuta quando coinvolge nelle alte sfere dei suoi centri decisionali uomini e donne, altrimenti è una democrazia zoppa. In Italia per curare l’andamento claudicante si è passati dapprima per una giurisprudenza costituzionale contraria a strumenti tecnici per favorire una maggiore presenza di donne nelle assemblee elettive, una riforma dell’articolo 51 della Costituzione, una giurisprudenza amministrativa che ha annullato la composizione di quelle giunte regionali e degli enti locali che non presentavano donne tra gli assessori o ne presentavano troppo poche per arrivare all’approvazione della legge 215/2012 che ha sancito a livello parlamentare che il principio delle pari opportunità è un principio costituzionale cogente.

Francesca Ragno

Nessun commento:

Posta un commento